venerdì 16 gennaio 2009

Rollone pronipote di Re Adelchi diventa duca di Normandia

Un figlio di Re Poto, nipote di Re Desiderio , detto Poto II o il Potente o Rogval , a servizio del Re del Wessex suo zio, fini' in Norvegia ove il figlio Rollone diventa capostipite dei Normanni.Le nostre cronache latinizzano in nome in Rollo, Rollonis). Esiliato dalla Norvegia (ma non è certo se provenisse dalla Svezia o quelle terre o dall'attuale Danimarca), aveva inaugurato la sua carriera come Condottiero al servizio dello zio re d’Inghilterra Alfredo il Grande (871-899), il geniale unificatore dell’Inghilterra, allora occupato contro i Danesi stabilitisi tra la Mercia e la Northumbria (il cosiddetto Danelaw nella zona intorno a York). In seguito, nell’876, in virtù del suo titolo di Jarl, che nei paesi scandinavi equivaleva ad una alta carica aristocratica, riuscì a formare una sua propria squadra d’azione e si stabilì presso la foce della Senna.
Da qui continuò a vivere di pirateria , intessendo contemporaneamente alleanze, matrimoni politici e strategie intese ad aumentare la sua influenza in Normandia. Una cronaca ci informa che nell'866 Rollone e i suoi uomini andarono a ingrossare le fila di una banda che pose l’assedio a Parigi. La sua influenza sul territorio crebbe ulteriormente con la conquista delle città di Bayeux e di Evreux. Neanche la grave sconfitta subita nel 911 nella battaglia di Chartres, lo fa desistere dalle sue ambizioni. Egli è ancora molto forte, tanto da avere ancora voce in capitolo nelle trattative che porteranno alla della Normandia.
Il nuovo sovrano francese Carlo III il Semplice (893-923), eletto come antirè per contrastare la fazione secessionista del robertingio Eude, venne elevato a re dei francesi occidentali nell’888. Debole, indeciso e inconcludente, Carlo ritenne urgentissimo valersi di tutte le energie diplomatiche per domare o almeno ammansire il capo vichingo, invitandolo al suo palazzo per patteggiare una pace di compromesso con la quale negoziare la cessione di qualche territorio in cambio della conversione al cristianesimo della sua gente.
Insomma, Carlo III invitò Rollone, che in fondo era suo parente,poiche' il nonno di Rollone era figlio di Adelchi e Gisla sorella di Carlo Magno, e nato da una figlia di Carlo Magno di nome Hildegard Gisela, alla corte per offrirgli in “omaggio” il territorio della Normandia, sperando così di ottenere un più efficace controllo di quelle genti. Rouen assurse quindi a capitale del nuovo ducato.
Guglielmo di Malmesbury riferisce, nella sua Gesta Regum Anglorum, un episodio tanto esemplare quanto grottesco che, se vero, mostra tutta la sfacciata impertinenza di un uomo rozzo e senza scrupoli come Rollone: «n questa circostanza si poté valutare l’insolenza innata e senza misura del personaggio, poiché, dopo che gli fu concesso il dono [la Normandia], e gli astanti gli suggerivano che baciasse il piede del benefattore, egli, sprezzando di piegare le ginocchia, prese il piede del re e, stando ritto, se lo tirò alla bocca. Il sovrano cadde giù di schiena, e ne seguì una grassa risata dei Normanni; ma, poiché i Francesi stigmatizzavano il fatto, Rollone scusò la sua mancanza di rispetto, facendo presenti le abitudini del suo Paese…». In realta' nutriva astio verso il discendente di Carlo Magno che aveva scippato la corona aRe desiderio suo avo ed aveva ripudiato Ermengarda, dopo aver usurpato il trono ai figli di Gerberga sposa del primogenito fratello Carlomanno.
Comunque sia andata, la donazione del 911 fu la data cardine della futura gloriosa ascesa del nuovo ducato. Il capo normanno accettò senza particolari scrupoli la conversione al cristianesimo acquisendo così il nome di battesimo di Roberto I.

Ma quale era esattamente la natura del potere concesso a Rollone dal re carolingio? In un diploma del 918 leggiamo che Carlo concede a Rollone solo i territori di Rouen e Evreux, con una subordinazione al re di Francia di carattere vassallatico. Lo storico francese Michel de Boüard, nella sua opera su Guglielmo il Conquistatore, suggerisce che egli poteva aver ereditato solo e semplicemente i diritti e i doveri del conte carolingio di Rouen.

Le aree di insediamento dei Vichinghi

È comunque certo che il capo vichingo non divenne subito vassallo del re: di fatto solo nel 940 fu concesso l’omaggio formale dal re francese Ludovico IV al figlio di Rollone Guglielmo Longsword ("lungaspada") che governò il ducato dal 930 al 942.
Fu Guglielmo ad avviare con successo il processo di integrazione e assimilazione dei suoi compagni scandinavi con la nuova realtà francese. Intorno all’anno mille la stragrande maggioranza della popolazione normanna era oramai cristianizzata e di lingua francese. Tutto ciò dimostra la rapidità dell'assimilazione delle forme di relazione e delle usanze franche, nonché la straordinaria predisposizione all’adattamento dei Normanni.
Un altro storico delle gesta normanne, David Crouch, ha sostenuto come come il membro più importante di una dinastia fosse spesso il secondo: «Spetta a lui, infatti, stabilizzare il potere del fondatore, se necessario lo smussa, lo ridefinisce e gli conferma continuità». Guglielmo l fu in effetti all’altezza del compito anche se dovette battersi ripetutamente non solo contro i signorotti francesi e bretoni ma anche contro bande di suoi stessi conterranei che lottavano per il controllo della nuova provincia di Normandia, l’antica Neustria dei merovingi. Le monete e il titolo ducale attestano che Guglielmo assunse il titolo di principe cristiano franco. E battendo moneta si appropriò inoltre di una importantissima prerogativa reale.
Ma furono i due lunghi regni di Riccardo I (detto “senza paura”, 942-996) e del figlio Riccardo II (detto “il buono” 996-1026) che favorirono il consolidamento delle posizioni acquisite dai predecessori. L'edificazione dello Stato normanno comportò un riassetto degli equilibri sociali, così diversi tra i due gruppi etnici francesi e scandinavi, del mercato e delle istituzioni ecclesiastiche. La ristrutturazione delle istituzioni e della vita monastica fu opera feconda dei nuovi dominatori. Dopo la grande fioritura tra VII e la prima metà dell’VIII secolo (dai pipinidi fino oltre la rinascita carolina) nessuna abbazia era stata fondata; quando Rollone prese il potere finanziò e assoggettò al suo volere i vecchi monasteri benedettini.
In seguito fu tutto un susseguirsi di nuove fondazioni monastiche che, finanziate generosamente dai suoi successori, divennero ricche e potenti, assicurando in tal modo una forte propulsione politico-diplomatica alle mire egemoniche dei nuovi duchi. Interessante rilevare l’istituzione di una fiscalità diretta, il conio della moneta, le tasse di circolazione e alcune tassazioni sulla vendita delle mercanzie che procurarono notevoli profitti. Anche attraverso questi strumenti il ducato fondato da Rollone divenne ricco e influente.
Rollone morì intorno al 927, un secolo esatto prima della nascita del pronipote Guglielmo il Conquistatore che tanto lustro darà alla dinastia e che, con la sua straordinaria impresa del 1066 ad Hastings, cambierà significativamente l’assetto politico dell’Inghilterra e i suoi rapporti col continente. Il ducato rimase ai normanni per tre secoli, fino al 1204, quando Filippo Augusto, re di Francia, lo conquistò e lo incorporò nel suo regno.

BIBLIOGRAFIA
I Normanni, di Jack Lindsay - Rizzoli, Milano 1994
I Normanni, storia di una dinastia, di David Crouch - Newton & Compton, Roma 2004
Gesta Regum Anglorum, di Guglielmo di Malmesbury - Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1992
I Vichinghi, di Else Roesdahl - Società Editrice Internazionale, Torino 1996
I Vichinghi, di Gwyn Jones - Newton & Compton, Roma 1995
Guglielmo il conquistatore, di Michel de Boüard - Salerno Editrice, Roma 1989
Anglo Saxon Chronicle - www.britishistory.com

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